Il discutibile elogio del "modello spagnolo" che assegna all'impresa il pieno dominio sull' amministrazione del contratto di lavoro: dalla modifica delle condizioni di lavoro e del salario fino al licenziamnto senza giusta causa.
Quella che era stata definita una crisi globale è diventata sempre più una devastante crisi dell'eurozona. Dopo aver sottolineato i limiti dlela poltica monetaria e di bilancio, Mario Draghi rimette al centro la riforma del lavoro. Ancora un appello alla deregolazione dei salari e dei licenzimanti.
Confrontando l'andamento della disoccupazione tra la zona euro e gli Stati Uniti, Draghi sottolinea la differenza nella definizione della politica fiscale. Ma la conclusione rimane centrata sul percorso tedesco di crescita: la deflazione dei salari e il modello export-led per tutti nella zona euro.
La libertà di licenziare è immancabilmente al centro delle riforme strutturali. E l'articolo, già affievolito, è per la destra l'ultima barriera da abbattere.
I dati sull'economia crminale sono, allo stato attuale, inattendibili, e il loro inserimento nel Prodotto interno lordo (PIL) può diventare fonte di molti paradossi.
Alla crisi economica interna, si sommano gli sconvolgimenti del Medio Oriente, mentre l'Italia sembra rinnciare anche alla possibilità di sfruttare i giacimenti energetici dell'Adriatico.
Gli economisti della Goldman hanno applicato alla Coppa del mondo le metodologie “scientifiche” che utilizzano per fare le loro previsioni. E, come succede anche per le previsioni dlela Commissione europea, hanno clamorosamente sbagliato.