Squilibri dell'eurozona
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Come la terapia dell'austerità ha accresciuto gli squilibri dell'eurozona. Il mio precedente articol (Brexit - Il Regno Unito e i fallimenti dell’Eurozona) confrontava il Regno Unito con la eurozona nel suo insieme. Diamo uno sguardo ora dentro l’eurozona, prendendo i quattro maggiori paesi (Germania, Francia, Italia e Spagna), i tre sottoposti alle amorevoli cure della Troika (Grecia, Irlanda e Portogallo), più l’Olanda. Nei dati che seguono si mette a confronto il saldo netto della bilancia commerciale nell’anno precedente lo scoppio della crisi finanziaria con quello del 2015 (dati Eurostat). Germany +6,6 +7,8 Come si può notare, mentre nel 2007 solo Germania, Irlanda e Olanda erano in attivo, ora solo la Francia è in (leggero) passivo, dato che la Grecia ha raggiunto un sostanziale pareggio. Pareggio raggiunto, va detto, soprattutto a causa del crollo dell’economia avvenuto in questi anni. Ma il miglioramento della bilancia commerciale dei paesi in deficit non si deve ad una riduzione del saldo dei paesi in surplus; al contrario, sia Germania che Olanda hanno aumentato il loro attivo di circa due punti percentuali, mentre l’Irlanda è qualche cosa di più di un’economia export led. In sostanza gli squilibri non si sono ridotti. Per rendersi meglio conto di ciò possiamo considerare la posizione patrimoniale netta sull'estero (Net International Investment Position, NIIP); si tratta dei dati che riguardano le attività finanziarie dei residenti di un'economia che costituiscono crediti nei confronti di non residenti, più l’oro della propria banca centrale, a fronte delle passività dei residenti verso i non residenti. Pertanto la NIIP fornisce una visione complessiva delle posizione finanziaria netta (attività meno passività) di un paese nei confronti del resto del mondo.
Germany +18,7 +49 Come si vede la posizione fortemente attiva delle Germania si è più che raddoppiata, ma la crescita più impressionante è quella dell’Olanda, passata da una posizione leggermente passiva ad una fortemente attiva. Al contrario gli altri paesi in posizione passiva hanno tutti peggiorato il loro saldo, in alcuni casi in modo ridotto (Francia e Italia), in altri in modo più accentuato, fino al caso spettacolare dell’Irlanda. Ruggero Paladini
Economist - Professor of "Scienza delle Finanze" at University "La Sapienza" Roma; Member of the Economic Board of Insight - ruggero.paladini@uniroma1.it |