Rallentamento dei flussi internazionali di capitale

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Il flusso di capitale non è più soltanto un flusso dai paesi ricchi a quelli poveri, ma dipende dalle opportunità esistenti in ogni paese.

Un forte volume di capitale, per la maggior parte Investimenti Diretti e di Portafoglio muove dai “paesi maturi” (Stati Uniti ed Europa) ai “paesi emergenti “ (Asia, inclusa la Cina; Europa Orientale, inclusa la Russia; Medio Oriente; America Latina.) I paesi “poveri” offrono agli investitori bassi costi di produzione, alti profitti e bassa tassazione:  le compagnie dei paesi ricchi si avvantaggiano  della “ moneta facile” americana , qualche volta  dicendo di star lavorando  per  por portare i paesi poveri fuori della loro miseria.

Questi paesi sviluppano le loro industrie e usano una parte di quel denaro che entra per rinforzare le loro riserve valutarie ed anche per fare qualche investimento nei paesi ricchi. Questo flusso di capitali è un elemento importante dell’economia internazionale ed è seguito in dettaglio dallo iif- Institute of International Finance.  Il flusso di capitale ai paesi “ Emergenti” ha raggiunto nel 2007 un massimo di 1.200 miliardi di dollari. I due anni seguenti la crisi economica e finanziaria ha ridotto il flusso a 600 miliardi di dollari, ma nel 2010 la cifra è cresciuta di nuovo a circa 1.200 miliardi di dollari.   Il sistema sembrava ben   organizzato, e stabile nel tempo. Tutti si aspettavano che nel 2013 il flusso di capitale avrebbe segnato un nuovo record, ma la cifra per il 2013 è stata stimata ad Ottobre a circa 1.090 milioni di dollari , per il 2013 ed anche per l’anno seguente, 150 milioni di meno dell’anno precedente. Inoltre , i paesi Emergenti  stanno esportando più capitale di quanto non ne importino .

La iif ha un certo numero di spiegazioni per un cambiamento così repentino. I “poveri” non si sono sviluppati un gran che, e le difficoltà temporanee del Bilancio Americano hanno avuto qualche effetto negativo, oppure, forse, il tasso di profitto è oggi più alto negli USA che in Cina. Il capitale americano è oggi attratto dai profitti che si ottengono sviluppando la produzione di petrolio e di gas naturale con la tecnologia di “fracking”; e l’energia a buon mercato incoraggia gli investimenti nell’industria chimica americana e nelle altre industrie “pesanti”. Nello stesso tempo, la lunga recessione in Europa, e le difficoltà delle banche europee hanno probabilmente scoraggiato le esportazioni di capitale.

Vi sono anche spiegazioni più specifiche. Le spese per l’acquisizione da parte della Compagnia di Stato Russa, la Rosneft, della TNK dal partner originario, la BP, hanno ridotto l’influsso di capitale verso la Russia. In Asia, Cina compresa, l’influsso di capitale è sceso da 631 a 480 miliardi di dollari, e sarà lo stesso nel 2014. Nel caso della Cina, vi è stato un rallentamento dell’economia. L’uscita di capitale privato dalla Cina è stimata per il 2014 a 485 miliardi di dollari, superiore all’influsso di 473 miliardi di dollari.  Molti paesi emergenti, come la Cina, si stanno sempre più integrando nell’economia mondiale. Perciò, il flusso di capitale non rappresenta più un movimento di capitale da un paese ricco a uno povero.

D’altro canto, il Governo Americano non è soddisfatto dell’influsso di capitale industriale negli USA che non è sufficiente specialmente nell’industria manifatturiera. Di recente, l’investimento estero negli Stati Uniti si è ridotto in chiara contraddizione con la politica di “moneta facile “ del Governo che aveva, ed ha tuttora, la funzione di ridurre la disoccupazione. Quest’obiettivo non è facile da raggiungere con le industrie “pesanti”, che richiedono sempre meno lavoratori e sempre più capitale per unità di prodotto.  Un influsso d’industria leggera dall’estero assorbirebbe una parte dei disoccupati con un investimento relativamente piccolo in nuova capacità produttiva. Un minor livello di disoccupazione è il principale obiettivo del Governo Americano, ed è ragionevole che esso tenti di ottenere l’effetto desiderato stimolando l’influsso nel paese di industria “leggera”. 
 

Flusso di capitali vero i paesi emergenti (miliardi di dollari)

 

2012

2013

2014

Totale

1,250

1,092

1,092

Differenza

-

-158

-

Capitale privato

1,215

1,062

1,029

Differenza

 

-153

-33

Deflusso di capitali dai paesi emergenti (miliardi di dollari)

 

2012

2013

2014

Totale

1,321

1,340

1,393

Differenza

­

+19

-7

Capitale provato

962

984

983

A Riserva

359

356

410

Differenza

 

-3

+56

 

Marcello Colitti

Economist. He was President of Enichem. His last book is "Etica e politica di Baruch Spinoza". Member of the Editorial Board of Insight