La contrattazione dimezzata ovvero l'eutanasia del sindacato
L'esperienza insegna che il livello nazionale e quello aziendale si rafforzano a vicenda, mentre se manca il primo la capacità di rappresentanza e mobilitazione crolla, come in Usa dove gli iscritti sono passati dal 30 al 12% dei lavoratori. Inoltre la contrattazione nazionale non è mai stata di impedimento al pieno dispiegamento di quella aziendale
Antonio Lettieri
Riforma fiscale, un tuffo nel passato
Di progetti simili a quello annunciato da Tremonti si discusse accanitamente tra gli anni '30 e '50 del secolo scorso, per concludere che a economie complesse non si possono applicare sistemi tributari semplici. Ma se fosse realizzato l'effetto sarebbe quello di aumentare ancora l'accentramento della ricchezza, che in Italia è già elevatissimo
Valerio Selan
Che lavoro è senza sviluppo?
Dalla Conferenza nazionale del Pd a Genova è emersa una posizione unitaria che pone questo tema al centro della politica del partito. Oggi il problema non è più la flessibilità, ma la qualità del sistema produttivo, senza migliorare la quale ristagnano la produttività e la crescita. Due sole tipologie di contratto: e quelli a tempo determinato non devono costare meno
Gianni Principe
Lo smarrimento del sindacato
Mentre nuove generazioni entravano nel mondo del lavoro si è rinunciato a trovare nuovi linguaggi e di conseguenza a offrire una proposta politica forte ai giovani. Il mezzo aggregante lo si è individuato nell'offerta di servizi, perdendo i caratteri fondativi e la capacità di mobilitazione. Bisogna andare verso una struttura a rete ritrovando la capacità di ascolto
Maurilio Menegaldo
Tina Anselmi e i segreti della P2
Pubblicati e commentati a cura di Anna Vinci 773 appunti del periodo della presidenza della Commissione d'inchiesta sulla Loggia. Con scritti di Dacia Maraini, Giovanni Di Ciommo e del pm Giuliano Turone. Un tuffo nel passato per ritrovare nomi oggi alla ribalta: Berlusconi, Cicchitto, Bisignani
Bruno Liverani
Rinnovabili, il sole resta pallido
Nonostante l'addio al nucleare non c'è stato un grande rilancio per le energie alternative. Il decreto Romani, dopo mesi di incertezza che hanno danneggiato il settore, non è risolutivo, specie per l'assenza di un piano complessivo e nella maggioranza emergono resistenze a promuovere un reale sviluppo. Soprattutto resta fortemente carente l'impegno su un fattore determinante: i finanziamenti per la ricerca
Rosita Donnini