Lo spirito di rivolta del Movimento cinque stelle

Sottotitolo: 
Quattro domande di Rosaria Di Girolamo a Bruno Amoroso sulle origini del M5S.

Il Movimento 5 Stelle trova il fondatore in un artista che si è posto come antagonista ad un sistema politico che ha fatto un uso esagerato dei mezzi di comunicazione. Il Grillismo che a partire da un certo momento ha offeso come termine gli aderenti o i seguaci di questo movimento gioverà come -ismo al fondatore.

Quando e per quale motivo ha ricevuto il titolo di Professore Emerito?

Il titolo corretto è Docente emerito e certifica un lungo periodo di sopravvivenza nel mondo accademico (danese nel mio caso). Emerito non coincide necessariamente con Merito. La sopravvivenza dell’Emerito può essere dovuta alle sue capacità accademiche di “consigliere dei cittadini” o al suo opportunismo accademico di “consigliere del principe”. L’apprezzamento dell’una o l’altra di queste qualità varia a seconda dei casi e del punto di vista di chi guarda.

Cosa ne pensa della situazione attuale post elezioni? E quale soluzione consiglierebbe al M5S.

Il risultato elettorale (febbraio 2013) risponde alle attese di quanti si chiedevano dove fosse finito lo spirito di rivolta e di rinascimento degli italiani. Detto con parole più semplici, il loro limite di sopportazione e l’aspirazione al giusto e al bello. Come sempre i vincitori sono coloro che cercano e trovano strade diverse da quelle indicate sulle mappe (o dal GPS) e raccomandate dai “saggi” del giornalismo, della politica e della cultura. Quindi il primo consiglio al M5S è di non ascoltare i consigli di chi ha sempre sbagliato, ma conservare intatta la sua originalità di intuizione e di legame profondo con il sentire delle persone. In Italia (M5S), come in Spagna (Indignatos), in Grecia (Siryza), negli Stati Uniti (Occupy Wall Street) è esplosa finalmente la protesta e si è organizzata in un movimento che ricorda i cambiamenti più importanti della Storia. Nella Roma antica del Senato corrotto, che aveva monopolizzato a se e ai propri sostenitori la proprietà dei beni comuni (le terre) espropriando i contadini, fu un rappresentante della plebe e dei ceti medi proletarizzati a farsi eleggere dal popolo e porre il “VETO” alle funzioni statali del Senato romano per imporre i limiti al furto della proprietà dei senatori del tempo. Al veto dei senatori verso le riforme sociali, Tiberio Sempronio Gracco oppose il suo veto al funzionamento dello Stato ottenendo così l’avvio di importanti riforme sociali. La vendetta dei Senatori non mancò di arrivare, con l’uccisione di Tiberio, ma questo lo sanno bene i riformatori sociali.

In che termini il successo elettorale del M5S aiuta lo sviluppo del concetto di democrazia? Siamo certi che aiuti l’idea di Democrazia progetto in itenere in Italia?

Il successo elettorale del M5S è il più importante fatto di democrazia avvenuto in Italia negli ultimi 33 anni. Questo perché fa crollare le muraglie a difesa del privilegio (“i diritti acquisiti”) che il precedente consenso democratico aveva eretto. In particolare contesta il principio che il cambiamento può avvenire con la difesa dell’esistente e mediante la legge. L’esistente e la legge sono le istituzioni erette a difesa dei privilegi e delle ingiustizie. Per questo la strategia della sinistra basata su una deriva “giuridica” di difesa del diritto e della legge ha fallito. Ogni forma di solidarietà e di cambiamento sociale, oggi come ieri, nei diritti civili come nell’economia, passa attraverso l’abbattimento delle leggi, regole, e norme erette e amministrate a difesa dei privilegi. Dopo il grande movimento democratico della Resistenza furono riscritte le norme fondamentali dello Stato cancellando i diritti acquisiti nel periodo fascista. Oggi è necessario un cambiamento altrettanto radicale, ma che alla riscrittura delle leggi unisca la cancellazione di una struttura politica-amministrativa e giudiziaria collusiva del potere che neanche la Costituzione del 1948 riuscì a cambiare, che ha portato la società italiana alla crisi attuale.

Si può dire che probabilmente l’obiettivo raggiunto adesso dal M5S sia la ricostruzione del demone del Golpe bianco come risposta a quanto era avvenuto ed era stato, già, definito in alcuni circuiti non mediatici e da forze intellettuali straniere con il governo tecnico precedente?

Il risultato del M5S è un buon punto di partenza, per la speranza che crea e per le spinte concrete che può dare al cambiamento, che rende più difficile il completamento di quel “golpe bianco” (fascismo bianco nella definizione di Giulio Tremonti) attuato dalla finanza internazionale grazie anche alla collusione (corruzione) del sistema politico e istituzionale. L’Italia e l’Europa hanno assistito muti all’imposizione di un “pensiero unico”, trasformatosi nell’ultimo anno in un “potere unico”, che hanno riportato la miseria nelle nostre strade insieme ai livelli inauditi di corruzione e di rapina. La guerra è tornata nelle nostre cronache quotidiane, ancora una volta travestita da “socialismo coloniale”, insieme alle forme più bieche di schiavitù e impoverimento del 99% della popolazione. Per questo il risveglio prodotto dal M5S per una grande alleanza contro l’1% del potere finanziario e militare è un disegno giusto e realistico.