Il "rafforzamento" della manovra

Con l’emendamento del governo la  manovra economica si rafforza nelle dimensioni colpendo ulteriormente le famiglie e il lavoro con la riduzione lineare delle agevolazioni fiscali.

La  Padania in particolare sottolinea la grande vittoria ottenuta con il contributo di solidarietà introdotto sulle pensioni più alte, come proposto da Calderoli. Un contributo di questo tipo in una manovra lacrime e sangue è certamente sostenibile e condivisibile rispetto ai sacrifici richiesti ad altri, ma lo diventa meno se si fanno alcuni confronti. Perché una pensione d’oro deve pagare un contributo e un reddito d’oro deve uscire indenne dalla manovra ottenendo per di più la promessa con la delega fiscale di avere uno sconto sull’aliquota del 43%?

Stride poi verificare nella Relazione tecnica che questo contributo da minori spese nette per 24 milioni di euro l’anno mentre il taglio ai costi della politica dà risparmi per 7,7 milioni di euro l’anno.

Ma il rafforzamento della manovra non riguarda tutti, per alcuni la manovra è molto alleggerita.
L’articolo 1 del decreto è stato leggermente modificato con l’introduzione di alcune parole non proprio innocenti.

1 Il trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto, in funzione della carica ricoperta o dell’incarico svolto, ai titolari di cariche elettive ed incarichi di vertice o quali componenti, comunque denominati, degli organismi, enti e istituzioni, anche collegiali, di cui all’allegato A,  non può superare la media ponderata rispetto al Pil degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente dai titolari di omologhe cariche e incarichi negli altri sei principali Stati dell’Area Euro. Per i componenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati il costo relativo al trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto in funzione della carica ricoperta non può superare la media del costo relativo ai componenti dei Parlamenti nazionali.

I cambiamenti apportati dall’emendamento sono quelli evidenziati in giallo. In primo luogo si sono eliminati tutti i piccoli paesi quasi Estonia., Malta, ecc. che hanno tutti indennità parlamentari sensibilmente inferiori a quella italiana alzando così la media a cui far riferimento.

In secondo luogo non si fa più la media aritmetica tra i paesi considerati, ma quella ponderata con il Pil. Facciamo un esempio ridotto a due paesi. Se la Germania ha un’indennità di 10.000 euro e la Spagna di 5.000 euro la media tra questi due valori è 7.500 (10..000+7.500 :2). Ma la Germania ha un Pil pari a 100 rispetto alla Spagna che lo ha pari a 60, quindi se si fa la media ponderata le indennità debbono essere moltiplicate per il rispettivo Pil. La media diventa quindi 10.000x100+7.500x60:160, ossia  9.062, sensibilmente più alta di quella risultante dalla media aritmetica.

In questo modo dato che tutti i paesi europei hanno indennità parlamentari inferiori a quella italiana, ma la differenza  è maggiore rispetto a Paesi come la Spagna e la Polonia i parlamentari italiani, secondo i calcoli del Sole, tra il primo testo e l’emendamento riducono il (futuro) taglio di circa 12.000 euro l’anno.
 Quindi il rafforzamento della manovra riguarda tanti, per i parlamentari invece la manovra si indebolisce di molto

Carlo Clericetti

Giornalista - Collaboratore di "La Repubblica.it." Membro dell'Editorial Board di Insight. Blog: http://www.carloclericetti.it