Francia e Germania nella nuova politica internazionale
Sottotitolo:
Mentre ci sono profondi cambiamenti nell'Unione Europea, si apre una nuova prospettiva perla Siria eil Medio Oriente. L’inizio del nuovo anno coincide con grandi cambiamenti politici. Il più importante è negli Stati Uniti con l’ascesa alla presidenza di Donald Trump. Mentre la novità imprevista quanto importante è il nuovo, inatteso, regime in Siria dopo oltre 50 anni di governo autoritario, di emigrazione di massa, di guerre e di sostanziale isolamento. In questo nuovo quadro a livello globale l’Europa manifesta la sua crescente debolezza economica e la sua incertezza nella poltica internazionale. Una fragilità che si manifesta innanzitutto nella condizione della Francia e della Germania - i due paesi che hanno dominato la poltica europea per oltre mezzo secolo. Per creare una maggioranza di governo la prima ipotesi è stata il sostegno del Partito socialista. Ma il partito ha posto come condizione l'abolizione del paragrafo 3 dell'articolo 49 della Costituzione. In altre parole, una modifica radicale rispetto alla Costituzione vigente che consente al presidente della Repubblica di sciogliere il Parlamento indicendo nuove elezioni se la maggioranza parlamentare approva un disegno di legge in contrasto con la sua posizione.. Secondo le norme europee, la Francia dovrebbe ridurre la spesa pubblica di 60 miliardi di euro. In assenza, incorrerebbe nelle sanzioni della Commissione europea. In effetti, la Francia ha già ridotto la spesa pubblica. La crescita economica è inferiore all'1 per cento, mentre aumentano la disoccupazione è il lavoro marginale. Queste sono le circostanze in cui Macron ha scelto come primo ministro François Bayrou, un esponente di destra che aveva una vecchia ambizione di guidare il governo. Ma si tratterebbe di un governo senza maggioranza – una circostanza simile a quella che ha provocato la crisi di governo. Germania Il governo guidato da Olaf Scholz dell'SPD è stato sfiduciato e nuove elezioni sono fissate per il 27 febbraio. I partiti tedeschi di estrema destra registrano una forte crescita come hanno dimostrato le recenti elezioni in due hanno vinto le elezioni o sono stati vicini alla vittoria in due regioni come la Turingia e la Sassonia. Allo stesso tempo, Sahra Wagenknecht, che ha abbandonato l'estrema sinistra, fondando l'Alleanza (BSW), ha ottenuto l'11% dei voti in Sassonia, il 15,8% in Touringia e, non meno importante, il 13,5% nella regione di Berlino. Il partito si distingue dichiarandosi a favore di un accordo con la Russia. Il risultato è che per la prima volta non c'è in Germania una tradizionale maggioranza di governo in alcune importanti stati federali. L'ambizione di isolare la Russia, organizzando un cordone dal Mare del Nord, dalla Finlandia fino all’Armenia e alla Georgia ai confini dell'Azerbaigian sul Mar Caspio, era un modo per isolare la Russia, un progetto ambizioso. Ma è fallito. A livello mondiale, il centro del conflitto si è spostato in Medio Oriente. Israele, sostenuto dagli Stati Uniti, mira alla liquidazione sostanziale di uno Stato palestinese con una guerra che ha investito e in gran parte distrutto il territorio di Gaza. Allo stesso tempo, Israele mira a chiudere il confine settentrionale di Israele verso il Libano. Tuttavia, con il crollo del regime di Assad in Siria, il Medio Oriente presenta un nuovo, quanto inatteso. contesto. In meno di due settimane le forze rivoluzionarie - guidate da Ahmed al-Sharaa, meglio conosciuto con il nome di battaglia Abu Mohammed al-Jolani - hanno liquidato il regime dittatoriale di Assad, che, insieme a suo padre, Hafiz al-Assad, ha dominato la Siria per poltre cinquant'ani. Assad si è rifugiato a Mosca ma la Russia ha rifiutato il sostegno al suo vecchio governo. Ma, indipendentemente dai cambiamenti interni, il Medio Oriente rimane dominato dal conflitto con Israele sostenuto dagli Stati Uniti. In Europa la crescita economica europea è bloccata, oscillando zero e uno percento nei principali paesi. Ma la Commissione europea, con una maggioranza precaria, continua a puntare sulla sconfitta della Russia e sull’inclusione a dell'Ucraina nell’Unione europea. È difficile prevedere il futuro. Ma per il nuovo governo americano, che entrerà in carica il 20 gennaio, l'Europa non è più al centro della politica internazionale. E la guerra contro la Russia non sarà al centro della nuova politica americana. L'Ucraina non potrà entrare nella NATO, un'alleanza per la quale gli Stati Uniti avranno scarso o nessun interesse, non considerandola al centro della politica internazionale. La condizione dell'Europa non è una novità. Lo era semmai quando Angela Merkel, negli ultimi mesi del suo cancellierato, incontrò a Mosca Putin, stabilendo rapporti di collaborazione con la Russia. Una collaborazione che, tra l’altro, comportava il raddoppio del gasdotto che collega la Russia alla Germania e parte dell'Europa occidentale. Le dimissioni della Merkel alla fine del 2021 hanno coinciso con la rottura dei rapporti tra l'Europa, legata agli Stati Uniti, e la Russia. In sostanza, il centro della politica internazionale non è in Europa, dove i grandi paesi, Francia e Germania, stanno vivendo, per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, una fase di riduzione del loro ruolo economico e di incertezza politica. Il futuro delle relazioni internazionali rimane per molti aspetti incerto, ma riguarda soprattutto l'Europa, divisa e incerta come non lo è mai stata negli ultimi decenni. Riconoscere le nuove condizioni a livello mondiale dovrebbe essere il primo obiettivo per i paesi europei. Ma attualmente non si vede una politica in questa direzione. Antonio Lettieri
|