Due storie di debito sovrano
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La chiave di volta è nella crescita Negli anni novanta Belgio ed Italia avevano un livello di debito pubblico (come rapporto con il Pil) più che doppio rispetto agli altri paesi europei, in seguito alla forte crescita negli anni ottanta e nella prima metà degli anni novanta, in seguito alla recessione del 1992-93. Dalla seconda metà degli anni novanta fino al 2007 (l’anno prima dello scoppio della crisi finanziaria), il rapporto debito-Pil si riduce, poi dal 2008 inizia una forte impennata Ratio debt/gdp 1995 2001 2007 2011 Belgium 130,2 106,5 84,1 98,0 Italy 120,9 108,2 103,1 120,1 Nella seconda metà dei dodici anni 1995-2007 il passo della riduzione del debito rallenta leggermente in Belgio (da 3,95 a 3,74 per anno), mentre in Italia il rapporto si ferma a 103,4 nel 2004, e poi ricomincia a salire fino a 106,1 nel 2006. Il cambio di governo dalla destra al centro sinistra produce una riduzione a 103,1 nel 2007. Se guardiamo al tasso medio di crescita nei due periodi possiamo vedere che il Belgio ha avuto una crescita più alta di quella italiana, e la differenza è più accentuata nel secondo periodo:positiva in Belgio fino al 2008, poi leggermente negativa negli ultimi anni, mentre in Italia la bilancia è diventata negativa dal 2001. 1995-2001 2001-2007 Belgium 2,49 2,14 Italy 1,79 1,16___ Durante l’intero periodo 1995-2007 le entrate totali (sempre in rapporto al Pil) in Belgio erano quattro punti sopra il rapporto medio dei paesi dell’euro, mentre era leggermente più basso in Italia; le spese totali erano di due punti e mezzo più alti in Belgio, e solo leggermente più alte in Italia. E’ chiaro quindi che l’avanzo primario è stato più alto in Belgio che in Italia. Durante la crisi il Belgio, grazie alla possibilità di agganciare la ripresa tedesca, anche per via della collcazione geografica, ha recuperato la caduta del 2009 e nel 2011 il Pil è più alto di tre punti rispetto al 2007. Al contrario l’Italia ha un Pil più basso di oltre cinque punti. Lo spread Belgio_Germania ha raggiunto i 360 punti nel novembre 2011, quando una tempesta finanziaria sui titoli pubblici ha attraversato l’Europa, ma è ora a 165 punti, non molto sopra la spread francese (quello italiano è sui 400 punti). Ruggero Paladini
Economist - Professor of "Scienza delle Finanze" at University "La Sapienza" Roma; Member of the Economic Board of Insight - ruggero.paladini@uniroma1.it |